Quello qui sopra sono io.

Non so se sia una posa da scrittore, ma è quella che mi è venuta meglio.

E comunque, non mi interessa la forma, ma la sostanza.

La sostanza di qualcosa che ho nascosto per tutta la vita.

Mi vergognavo perfino a parlarne in famiglia.

Ma adesso non mi importa più.

Non ha più senso nascondermi, far finta di non sapere.

Il fatto è che, quando avevo 22 anni, sono andato di là.

Sono andato dove andremo tutti, quando moriremo.

Un posto bellissimo, indescrivibile a parole.

E là ho saputo tutto.

Tutto quello che si può sapere.

Senza studiarlo sui libri, senza alcuna fatica.

E poi sono tornato.

Uguale e diverso allo stesso tempo.

Non so perché sia successo, né perché proprio a me.

Ma so che il caso non esiste e tutto accade per un motivo.

Anche se noi non lo comprendiamo.

Perché vediamo solo un frammento di colore, ma ci sfugge il quadro completo.

Molti anni più tardi, dopo aver vissuto una vita, tutto è riemerso improvvisamente.

Così vivido da stordirmi.

Non dovevo nemmeno pensarci: arrivava da sé, senza che io lo chiedessi.

Alla fine, ho preso il coraggio e ho scritto.

Con parole mie.

Cercando di essere onesto con chi avrebbe letto.

Senza alterare ciò che avevo visto.

E ciò che continuo a vedere, quando entro nella giusta condizione.

Sono un signor nessuno.

Senza titoli accademici o master di qualche tipo.

Non ho nemmeno la licenza di pesca.

E scrivo di cose più grandi di me, ma che conosco molto bene.

Parlo di Dio e del male, di ùaAnima e perdono, di ego e amore, di vita e morte, e di ciò che viene dopo.

Solo per citarne alcune.

Perché mai dovresti leggermi?

Ci sono tanti autori blasonati in giro, di certo più colti di me.

Forse anche più capaci di usare le parole.

Credo che, se vorrai leggermi, il motivo sarà uno solo: perché le parole che scrivo ti risuonano!

Altrimenti, lascia perdere.

Se ciò che leggerai o ascolterai più avanti non ti dice nulla, se ti lascia indifferente, passa oltre e veleggia sereno nel mare di internet.

Forse, da qualche parte arriverai.

Mentre ero “di là” - là dove tutti arriveremo prima o poi, ricchi e poveri, dotti e ignoranti, buoni e cattivi -­ ho imparato tante cose.

Così tante che, a un certo punto, ho pensato: devo raccontarle, tutti devono sapere!

E così, molti anni dopo, le ho scritte.

Perché sentivo che quello era il mio compito.

Così è nata la Trilogia dell’Essere, un titolo non troppo ricercato ma che a me piace.

Nei miei libri parlo di tante cose, ma se dovessi descriverli in due parole, direi che offrono risposte.

Quelle risposte che ho appreso per una via non umana, mentre ero “di là”.